Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza

« “O frati,” dissi, “che per cento milia
perigli siete giunti a l’occidente,
a questa tanto picciola vigilia

d’i nostri sensi ch’è del rimanente
non vogliate negar l’esperïenza,
di retro al sol, del mondo sanza gente.

Considerate la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza”. »

È  Dante, canto ventiseiesimo dell’Inferno della Divina Commedia, e tifa per noi. Ve lo assicuro e ve lo scrivo come lo leggo io ora:
“Fratelli miei, che attraverso centomila
partite siete arrivati a quest’ultima soglia
presso Carignano
non negate l’esperienza di vivere
quel che ancora resta da conquistare insieme,
oltre il sole, nel nostro mondo.
Guardate da dove veniamo:
non siete nati per vivere come bestie,
ma per praticare la virtù e apprendere la conoscenza”.
Lo so, come esperimento è ardito, forse troppo, o forse il calcio è una splendida metafora della vita. Pratichiamo la virtù, giochiamo come sappiamo e non vivremo come bestie.

Daje

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Uniti, da amici. Non mi interessa vincere, per me conta avere voi, compagni di squadra, al mio fianco. Correre per e con voi, da Haidi con un po’ di Brasil e da giaguaro, insieme. Non mi interessano gli sforzi compiuti perché non mi sono mai pesati per merito della compagnia con cui li ho condivisi: ho corso, sudato e faticato; ho riso, gioito e goduto, per le vittorie e le birre, per le sconfitte e le birre, per aver scollinato, per aver tracciato un confine dal quale non posso più tornare indietro. Siete per me un onore, una stella che porto con orgoglio.
Ho capito che abbiamo il talento di essere una squadra: in diciotto, quindici, tredici, undici, se fosse necessario anche in quattro (anche se porta sfiga); e cazzo, avere anche solo uno qualunque di voi vicino, pure in panchina, mi rende felice, nella vittoria come nella sconfitta. C’è un dovere, però, da rispettare per amore di noi stessi: dare il massimo, dare tutto senza sosta, con la piacevole sensazione di essere parte di un gruppo e di avere dei colori da difendere: bianco, rosso o blu, scegliete voi quale, io li prendo tutti, come prendo ognuno di voi per formare la mia squadra, quella preferita.

Quarto Memorial Gianluca Pinzi

Il torneo si svolgerà a partire dal 7 giugno 2010 presso il campo Borello di Via Campagnola ad Alpignano. Sono assicurate tre partite e si giocherà pure nei giorni di mercoledì 9 e venerdì 11. In caso di qualificazione al turno successivo si giocherà anche la settimana seguente. Il calendario non è ancora stato reso noto, però è presumibile che le partite saranno alle 20.30, 21.15 e 22.00.
REGOLAMENTO:
  1. i cambi saranno volanti
  2. i giocatori in campo dovranno essere 7
  3. le partite saranno da due tempi da 20 minuti ciascuno, con 5 minuti di intervallo
  4. è necessario portare una fotocopia di un documento d’identità da lasciare agli organizzatori e, per ogni partita, avere sempre l’originale di suddetto documento per l’appello
  5. il giorno della prima partita bisognerà portare la quota d’iscrizione di 12,50 € (a Enzo)
  6. dopo le partite sarà organizzata sempre una grigliata