Nuovo protocollo “Return to Play”

La Federazione Medico Sportiva Italiana (FMSI), in qualità di Federazione medica del CONI e unica Società Scientifica riconosciuta per la Medicina dello Sport dal Ministero della Salute, ha elaborato il nuovo protocollo “Return To Play” per la ripresa dell’attività sportiva per gli atleti risultati positivi e guariti dal Covid-19.

In sintesi, se qualcuno tra i nostri atleti ha contratto il Covid-19 ed è guarito, in base a età, ciclo vaccinale, patologie che sono considerate fattori di rischio (per esempio diabete, ipertensione, ipercolesterolemia), oltre alla visita medico-sportiva agonistica già effettuata, seguendo determinati tempi dalla guarigione ha l’obbligo di effettuare nuovamente la visita medico-sportiva agonistica con altri esami di approfondimento.

Inizio esempio.

Gino e Dino giocano nella Brunetta, hanno meno di 40 anni, hanno superato la visita medico-sportiva agonistica e non hanno patologie che possano essere considerate fattori di rischio.

Gino ha già effettuato tre dosi di vaccino, deve incontrare dei parenti e per sicurezza fa un tampone scoprendo di avere il Covid-19. Dice qualche parolaccia, ma grazie alla scienza non ha sintomi e guarisce. Per poter tornare ad allenarsi, dopo 7 giorni dalla guarigione deve effettuare gli esami di approfondimento.

Dino è è in attesa della terza dose di vaccino e ha ricevuto la seconda – o ha già avuto una volta il Covid-19 – più di 4 mesi (120 giorni) fa. Era insieme a Gino l’altra sera, così decide di fare un tampone e purtroppo anche lui è positivo, questa volta con qualche lieve sintomo. Impiega qualche giorno in più a guarire e, per tornare ad allenarsi, deve effettuare gli esami di approfondimento dopo 14 giorni dalla guarigione.

Ma quali sono gli esami che Gino e Dino devono fare a distanza di una settimana l’uno dall’altro? Entrambi si devono sottoporre a:

  • elettrocardiogramma (ECG) basale;
  • test da sforzo con monitoraggio elettrocardiografico continuo (anche con step-test) sino al raggiungimento dell’85% della FC max.

Alcuni se:

  • se Gino e Dino hanno più di 40 anni o qualche patologia, il secondo esame cambia.
  • Se la malattia ha un decorso più complicato con terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche e/o ospedalizzazione – speriamo di no, l’attesa dalla guarigione per effettuare gli esami strumentali aumenta a 30 giorni.

Fine esempio.

Il protocollo è stato aggiornato in base alle più recenti evidenze medico-scientifiche in relazione all’infezione da SARS-CoV-2 che dimostrano come le complicanze cardiache (in particolare la mio-pericardite) siano rare nei giovani atleti e si risolvano in genere favorevolmente in tempi relativamente brevi, anche in considerazione del fatto che gli atleti sono soggetti sani, essendo stati sottoposti periodicamente a screening per idoneità agonistica ai sensi della legislazione italiana. Il documento, in linea con le più recenti decisioni assunte dal Governo contro la diffusione dei contagi da Covid-19, tiene conto del mutato contesto sanitario nazionale e dell’avanzamento della campagna vaccinale.

L’obiettivo, in accordo con il CONI, è quello di favorire la ripresa dell’attività sportiva dopo infezione da SARS-CoV-2 in condizioni di sicurezza per l’atleta, senza ulteriore aggravio del Sistema Sanitario Nazionale e limitando gli esami diagnostici necessari e, di conseguenza, i costi a carico dei singoli. Sono stati, perciò, identificati i soli approfondimenti diagnostici essenziali, circoscritti in relazione all’età, alla presenza o meno di patologie individuate come fattori di rischio, allo status vaccinale, oltreché allo stadio clinico della malattia, nel massimo rispetto della tutela della salute degli atleti.

Il documento ha valenza scientifica, in quanto position statement della FMSI, società scientifica riconosciuta per la Medicina dello Sport dal Ministero della Salute. L’aspetto legislativo rimane di competenza del Ministero della Salute, a cui tale documento è stato inoltrato, unitamente al Dipartimento per gli affari regionali e le autonomie della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Dipartimento per lo sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Comitato Olimpico Nazionale Italiano.