Brunetta Calcio – Circolo da Giau 4 – 1

Formazione: 1 – Marco Saglietti; 2 – Sergio Callipo; 3 – Carlo Benussi (cap.); 4 – Edoardo Faletti; 5 – Marco Sceusa; 6 – Callisto Molinari; 7 – Massimiliano Cortassa; 8 – Gabriele Cacarrone; 9 – Andrea Rosso; 10 – Pedro Paulo Mastrogiacomo; 11 – Massimo Testone.
A disposizione: 12 – Axel Seconetti; 13 – Alessandro Capezzera (40′ st per Callipo); 14 – Roberto Agliata (46′ st per Cortassa); 15 – Mattia Lucciarini; 16 – Fabio D’Angelo (30′ st per Testone); 17 – Fabio Trombatore; 18 – Francesco Stante.
Rete: 2′ e 10′ pt Testone, 30′ st Mastrogiacomo (rig.), 35′ st Rosso.
Commento: partiamo dalla fine, quando gli animi sereni in spogliatoio erano gaudenti per la larga vittoria: l’obbligo morale è quello di festeggiare, tutti insieme, soprattutto se questa vittoria è storica, come storica è la seconda consecutiva in seconda categoria. Continuiamo con lo schiaffo morale dell’aver preso gol da una squadra in dieci, quasi una visiera girata (minuto 80:43) all’indietro nel momento giusto che ha destato la squadra da quello che poteva diventare un incubo. Il gol preso è stato come un interruttore che si è riacceso e ha permesso di realizzare la terza e quarta rete. Torniamo all’inizio ora: palla al centro, battiamo noi: Cortassa tocca a Mastrogiacomo, palla esterna a Testone che punta. Tiro e subito gran parata del portiere in angolo. Corner conseguente di Mastrogiacomo, inzuccata di Testone e gol. Così, appena iniziato già in vantaggio, si sente puzza, dov’è l’inghippo? La partita è lunga. Poco dopo fallo per noi dalla tre quarti campo, Cacarrone sulla palla, cross, Mastrogiacomo stoppa tentando di calciare al volo, mischia al limite dell’area piccola, Testone tocca e mette a segno il secondo. Dai, sì ok, ora diteci dove sono le telecamere. E invece pare che non ci siano: noi giochiamo, ci intendiamo, triangoliamo al cubo che sembriamo un tetraedo. Andiamo sulle fasce, in mezzo, difendiamo la sfera appoggiamo al nostro compagno alle spalle, per noi tutti gesti inconsueti. Infatti, verso la fine del tempo, ci stufiamo e loro decidono di partecipare alla partita con la lunga gittata: bum alle spalle dei difensori, bum palla lunga alla viva il parroco. E noi i parroci li patiamo, per carità brave persone, ma noi siamo un po’ agnostici, per non dire atei. Noi relativisti della palla terra, ci scontriamo, domenica dopo domenica, contro l’assoluto dogma della seconda categoria: calcia lungo e vai a prenderla. E i gialli di oggi, integralisti, a vedere la nostra non-fede vacillare, guadagnano metri, conquistano sacramenti vicini all’area che creano scompiglio. Poi un giallo loro si prende un rosso diretto e finisce il primo tempo.
Alla ripresa, sul punteggio di due a zero, il pensiero, un po’ ansiogeno per la verità, sembra essere quello di non riuscire a chiudere la partita. Pare che la sorpresa sia dietro l’angolo, che lo scherzo davanti alle telecamere non fosse trovarsi sopra di due gol dopo dieci minuti, ma farsi rimontare e mandare alle ortiche una domenica fino a quel momento perfetta. Infatti i gialli ne mettono dentro uno mentre noi dormiamo. Come scritto sopra, lo schiaffone ci desta e ributtiamo la testa nella partita, riprendendo i vessilli della palla a terra, tentando di conquistare adepti alla nostra causa. Mastrogiacomo si getta in area infilandosi tra due che lo stendono: rigore, Mastrogiacomo segna e siamo di nuovo sopra di due. La partita forse smette di essere interessante, diventa una lenta battaglia frenetica su ogni pallone, un teologico contrasto di opinioni in cui si conosce già quella più giusta, ribadita ancora da Rosso che raccoglie la respinta della traversa dopo un tiro di Mastrogiacomo, stoppa con il petto e tira: la sfera offre un casto bacio ateo al palo e si riposa in fondo al sacco contenta.
Almeno oggi palla a terra quattro – lanci lunghi uno.