Brunetta – Lesna Mondialcar 1 – 0

Formazione: 1 – Riccardo Versini; 2 – Sergio Callipo; 3 – Marco Sceusa (cap.); 4 – Edoardo Faletti; 5 – Michele D’Onghia; 6 – Niccolò Avataneo; 7 – Andrea Messidoro; 8 – Callisto Molinari; 9 – Andrea Rosso; 10 – Pedro Paulo Mastrogiacomo; 11 – Vincenzo Cristiani.
A disposizione: 12 – Dario Ravetto; 13 – Roberto Agliata (35′ st per Messidoro); 14 – Mattia Lucciarini; 15 – Roberto Cossu (30′ st per Cristiani); 16 – Gabriele Cacarrone; 17 – Fabio D’Angelo (25′ st per Mastrogiacomo); 18 – Francesco Stante.
Commento: Novembre: il baffo, la pioggia e le castagne; oggi ne è bastata una, quella che Faletti ha inciso sulla pancia, gettato in area a Cristiani che di prepotenza l’ha buttata nel forno a metà primo tempo, aspettando poi con tutta la squadra che trascorresse l’ora abbondante di cottura e fosse pronta da gustare al novantesimo. Il minimo scarto ha comportato massimo sacrificio per i biancorossi che, contro un Lesna quadrato e fisico, hanno sfornato una prestazione pregevole nel primo tempo, ordinata nella ripresa e di carattere per tutta la partita.
Di castagne, soprattutto prima dell’intervallo, Cristiani & co. avrebbero potuto infornarne altre perché l’aggressività a centrocampo, il pressing alto e la squadra corta hanno annichilito il gioco avversario, costringendo i rivali a lasciarsi andare al nervosismo. La palla spesso è stata riconquistata più vicino alla porta altrui, la corsa è stata corale e il gioco brillava di luce propria, non di riflesso, come spesso quest’anno è capitato contro antagonisti di più alta classifica.
Nella ripresa, complice la maggior spinta avversaria, della castagna la Brunetta ha scelto di prendere la parte del riccio: ispida, appuntita e impenetrabile, rischiando solo su una splendida punizione dal limite ribattuta dal palo, chissà, solo per oggi, forse in legno di castagno. Ma sarebbe spregevole ridurre questa vittoria al semplice caso, visto che la Brunetta ha espresso un gioco più efficace e migliore degli avversari, attaccando alta quando ha potuto, difendendo bassa quando ha dovuto. In pratica s’è imposta, non come una tassa ingiusta, ma come la pioggia d’autunno, che te l’aspetti prepotente, di stravento e fredda, quasi cinica e incazzata. Perché se una nuvola è compatta e carica e si compatta e carica con altre venti, ventuno, ventidue nuvole compatte e cariche, insieme possono solo scaricare punti come se piovessero.