Carissimi amici,
siamo quasi arrivati al termine della stagione 2013/2014 e, nonostante gli sforzi di tutti, non siamo ancora in grado di poterci dire soddisfatti del suo esito.
Manca una partita e, come lo scorso anno, si tratta della partita decisiva: l’anno scorso, per fare il salto di categoria; quest’anno, per confermare quel risultato. Per dire, insomma, che la Brunetta Calcio ci sta bene, per ora, in seconda categoria…
In situazioni come questa, l’appello alla vostra maturità calcistica ed al senso di responsabilità che deve governare (anche) il modo con cui si affrontano gli impegni sportivi (seppure al nostro livello) mi pare assolutamente doveroso: sono valori e concetti che il mister non si stanca di ripetere tutte le sante domeniche, prima e durante le competizioni sportive. Sono valori e concetti sui quali abbiamo fondato questo nostro impegno comune che dura ormai da un sacco di anni…
Oggi, però, vi vorrei richiamare al rispetto di un altro valore: il senso di appartenenza.
In questi anni insieme, abbiamo cercato, con alti e bassi, di darci una identità, di dimostrare sul campo che noi siamo facilmente distinguibili perché seri, professionali, impegnati, irriducibili, leali, in grado di riconoscere la superiorità dell’avversario (e quest’anno l’abbiamo dovuto riconoscere un po’ di volte…) ma non per questo sconfitti prima di batterci, determinati ad arrivare fino in fondo (qualunque cosa succeda).
Queste caratteristiche sono la nostra identità, sono i segni della nostra distinzione, sono quello che ci fa riconoscere all’esterno ma che, nei nostri rapporti interni, ci rende orgogliosi di essere una squadra, un gruppo di persone dedicate al perseguimento di un obiettivo comune, condiviso, al cui raggiungimento tutti abbiamo contribuito, ciascuno a modo suo, ma con lo stesso senso di appartenenza.
Vi confesso di sentirmi particolarmente contento quando vi vedo scherzare, ridere di gusto, aggregarvi per una qualche gioiosa occasione oppure concentrati prima di scendere in campo o impegnati a dare (quasi sempre) il massimo in partita ed in allenamento oppure cercare il reciproco aiuto per risolvere gli inciampi della vita: sarà che vale l’antico adagio che la felicità è fatta (soprattutto) di piccole cose. Ma quelle piccole cose sono il nostro orgoglio di essere, almeno un po’, cresciuti insieme.
La prossima domenica, nella partita decisiva, e la settimana che la precede, negli allenamenti, vi chiedo di ricordarvi del percorso comune che abbiamo intrapreso e di ribadire, con il successo che vi meritate, il fatto che siamo unici, facilmente distinguibili, perché non molliamo mai, fino alla fine e qualunque cosa succeda…
Pensate quale regalo originale sarebbe per il mister la conferma in seconda categoria a pochi giorni dalla prossima nascita del suo secondo figlio!
A voi ed a tutti i vostri cari i migliori auguri per la festività di pasqua.
Con tutto l’affetto di cui sono capace.
Il Presidente