Formazione: 1 – Marco Saglietti; 2 – Ignazio Barraco; 3 – Carlo Benussi; 4 – Roberto Agliata (cap.); 5 – Mattia Lucciarini; 6 – Simone Mascioli; 7 – Vincenzo Cristiani; 8 – Fabio Trombatore; 9 – Callisto Molinari; 10 – Giacomo Sinigallia; 11 – Matteo Capponi.
A disposizione: 12 – Edoardo Faletti; 13 – Sergio Callipo (25′ st per Lucciarini); 14 – Carlo Bagordo (30′ st per Mascioli); 15 – Marco Nicoletti; 16 – Peppino Licheri (10′ st per Sinigallia); 17 – Alessandro Capezzera (35′ st per Barraco); 18 – Marco Stregapede (20′ st per Cristiani).
Reti: Cristiani 10′(rig.), 20′, 30′ pt; Mascioli 15′ pt; Molinari 25′ pt; Capponi 35′ pt.
Commento: qualcuno deve togliermi una curiosità: vi siete divertiti oggi? Siete tornati a casa contenti? Chi leggerà questo commento si sentirà sperso di fronte a delle domande del genere, penserà: “ma come? Hanno vinto a man bassa, chiaro che si sono divertiti. Che bisogno c’è di chiederlo?”. Il bisogno apparentemente immotivato nasce dai comportamenti e dagli atteggiamenti visti e sentiti in campo, indifferentemente con gli avversari o con i propri compagni.
È snervante vincere una partita e non riuscire a festeggiare perché si è troppo incazzati, da quando siamo diventati tutti fenomeni e giustizieri? Da stasera al prossimo allenamento ognuno tracci una linea netta e metta a bilancio una questione fondamentale: mi interessa di più rispondere a quello che singolarmente subisco (giocare fuori ruolo, prendere calci, manate, cazzotti, insulti o qualsiasi altra nefandezza possibile) o invece mi interessa di più essere un componente di una squadra capace di demolire un avversario in quarantacinque minuti? Se il vostro onore di giocatori di terza categoria è tale da non accettare insulti e calci gratuiti, martedì state a casa e iniziate a cercarvi un’altra squadra. Altrimenti venite ad allenarvi e mettetevi seriamente a disposizione dei compagni perché andare avanti in questo modo toglie l’entusiasmo, la voglia, la fantasia e il piacere di stare insieme.