G. S. Castello – Brunetta Calcio 1 – 1

Formazione: 1 – Giuliano Curoso; 2 – Mattia Lucciarini; 3 – Edoardo Cavalieri; 4 – Andrea Cossu; 5 – Ignazio Barraco; 6 – Niccolò Avataneo; 7 – Peppino Licheri; 8 – Callisto Molinari; 9 – Andrea Rosso; 10 – Pedro Paulo Mastrogiacomo; 11 – Marco Nicoletti.
A disposizione: 12 – Axel Seconetti; 13 – Roberto Agliata; 14 – Alessandro Capezzera; 15 – Luigi Cordua; 16 – Massimiliano Cortassa (30′ st per Mastrogiacomo; 17 – Paolo Amorese (20′ st per Avataneo); 18 – Trombatore Fabio (35′ st per Rosso.)
Rete: Nicoletti 35′ pt.

Commento: uno scontro diretto. Così va presentata questa partita e in questo modo andava affrontata: una sfida contro una concorrente più attardata in classifica, ma con grande spirito agonistico grazie al quale riesce a sopperire alle mancanze tecniche. Se il vecchio proverbio recita quindi che “l’importante di uno scontro diretto è non perdere”, possiamo stare tranquilli: abbiamo tenuto a distanza il nemico. Tuttavia, se l’obiettivo è crescere di partita in partita per arrivare a esprimere un’idea di gioco chiara ed efficace, forse allora, rispetto alle ultime due partite, questa crescita ha rallentato un po’ il passo. È soprattutto nel primo tempo che i biancorossi in blu da trasferta soffrono e subiscono. E infatti intorno alla mezz’ora la pressione avversaria viene premiata con un generoso quanto evidente rigore: Barraco interviene a tutto volume sull’avversario che, sentito il contatto, frana al suolo senza indugio non appena entrato in area. Rigore all’apparenza nettissimo, avendo a disposizione un replay forse non così tanto. Di replay e TMO neanche l’ombra a Nichelino, quindi fischio dall’undici metri, Curoso spiazzato e gol. Bene. Sì perché il rigore sembra una scossa: la reazione nervosa convince la Brunetta ad alzare il baricentro e la mole di gioco, creando alcuni presupposti interessanti per alcune occasioni da gol. In una di queste il terzino sbaglia il tempo dell’intervento liberando di fatto Nicoletti che a piccoli passi, involato verso la porta, si ritrova davanti al portiere. Tiro preciso e gol, pareggio. Ora ci si aspetterebbe una certa continuità (forse la vera assente dall’inizio della stagione) e serenità per impostare una partita diversa e con più ritmo e convinzione. Invece il pallino passa di nuovo agli avversari che si riaffacciano dalle parti di Curoso: sullo scadere del tempo, con un tiro scanzonato che pareva più un cross che una bordata dal limite, colgono un palo abbastanza clamoroso. Il duplice arriva a limitare i danni.

La ripresa si apre come si era concluso il primo tempo e il giallo numero uno della Brunetta è chiamato a un intervento prodigioso sul centravanti lanciato a rete: alzando il braccio d’istinto, in uscita, Curoso si oppone al tiro che si perde in angolo. Sospiro di sollievo dalla panchina e richiamo a più non posso per una maggiore concentrazione.

Dal ventesimo inizia la girandola di cambi a ringalluzzire gli animi del centrocampo e dell’attacco: l’ossigeno fresco dei subentrati è una manna dal cielo che rischia di essere davvero miracolosa: con un cross per Nicoletti, Trombatore crea una certa apprensione alla difesa che per poco non ci regala una frittata; da rimessa laterale di nuovo Trombatore imbecca Nicoletti che in torsione di testa coglie la parte alta della traversa e infine sempre Trombatore, lanciato a rete in solitaria, entra in area e subisce un intervento alla rischia tutto dal difensore in rimonta: rigore? Se si sceglie un metro di giudizio, poi si dovrebbe mantenere.

Nel finale, tolto qualche episodio di esagerata irascibilità avversaria, nulla succede più: si è vista, come nella precedente sfida in casa, una raccolta di forze per riuscire a ottenere il colpaccio, un nervino pensiero che dice: “adesso la portiamo a casa”. Forse tardivo, ma un colpo di coda da sottolineare e da trasformare in convinzione con cui approcciare le partite, non solo seducente guizzo con cui concluderle.